venerdì 21 dicembre 2007

Auguri

Felice Natale a tutti!!!

domenica 9 settembre 2007

Quando ero piccola...

Ricordi di quand’ero bambina mi riportano alle domeniche della mia infanzia, quando la mattina presto io e mio fratello ci alzavamo di nascosto per fare una sorpresa a mamma e papà con un bel vassoio con la colazione (con risultati che all’epoca ci sembravano ottimi...), svegliandoli nell’unico giorno in cui potevano dormire! Poi, insieme a papà che diventava Toro Seduto, giocavamo agli indiani nel lettone, seduti a gambe incrociate sotto al piumone che si trasformava in una tenda, finchè non arrivava l’ora di vestirsi per andare a mangiare dalla nonna, dove trovavamo sempre tanti zii con cui giocare e divertirci. Dopo una sosta in pasticceria per comprare un bel dolce da mangiare a fine pasto, oltre a quelli che immancabilmente le mie zie avevano fatto in casa, eccoci avvolti dai profumi di polpette, pizza, salsa di pomodoro, gateu di patate, parmigiana di melanzane (“melenzane”, direbbe mia nonna) e altre prelibatezze, di solito non tutte nello stesso pranzo, a meno che non fosse una festa, cosa che capitava spesso essendo una famiglia molto numerosa, ma sempre in quantità più che soddisfacenti. Non è che si facesse niente di speciale, ma eravamo in tanti e i miei zii erano molto giovani e giocavano con noi, così la sera non volevamo mai tornare a casa, anche se poi una volta in macchina ci addormentavamo in un attimo crollando nel sonno beato dei bambini. Ora quelle giornate sembrano tanto lontane, è ovviamente tutto diverso e soprattutto non vediamo più le cose con gli occhi dei bambini, ma sono felice di avere tanti bei ricordi e una famiglia bella e unita con cui condividerli.

venerdì 7 settembre 2007

Cambiamenti

Fine delle vacanze. E per la prima volta nella mia vita non ho il pensiero di esami da preparare o lezioni da seguire. Come sensazione è piacevole, ma fa anche molta paura, i cambiamenti mi spaventano sempre, anche quando sono in meglio. Forse perchè spesso non mi sento adeguata a confrontarmi con il mondo, non mi sento entusiasta di nulla, non ho l'energia che dovrebbe avere una persona giovane che ha la possibilità di "mettersi in gioco". Spero sia soltanto l'effetto della fine dell'estate!

lunedì 30 luglio 2007

Un angolo di paradiso

Come se mi avesse letto nel pensiero, una persona che definire amica sarebbe riduttivo mi ha fatto un bellissimo regalo che ha appagato, almeno momentaneamente il desiderio di tranquillità di cui parlavo in un post di poco tempo fa. Un luogo meraviglioso tra le colline del Chianti dove lo spirito si rigenera tra il verde degli ulivi e delle vigne, gli unici rumori sono il canto degli uccellini e il frinire delle cicale e ti senti in pace con il mondo. Senza esagerare potrei definirlo un angolo di paradiso!

giovedì 5 luglio 2007

Questo mio vivere un pò fuori

Triste, forse, ma vero. Il titolo di questo post è anche il titolo di una canzone che mi ha conquistato dalla prima volta che l'ho ascoltata. All'epoca avevo più o meno 13 anni, ma ora che ne ho quasi 20 di più continuo ad amarla, forse perchè mi ci rispecchio, perchè a volte cedo alla tentazione di crogiolarmi nella malinconia. Poco più di tre anni fa ho perso mio padre per una malattia che poteva essere evitata se solo i medici a cui si era più volte rivolto fossero stati più preparati o meno superficiali. Inutile stare a ripensare a tutta questa storia, fatto sta che questo evento ha comprensibilmente cambiato la mia vita e il mio comportamento. Quando vedi tuo padre, quello che da bambina consideravi invincibile e sul quale da grande sapevi, nonostante le divergenze e le difficoltà dovute ad un carattere troppo diverso (o troppo simile), di poter sempre contare, colui che sarà per sempre il tuo papà, soffrire in modo atroce e poi morire nel giro di pochi mesi, la tua visione del mondo cambia. Se far fronte alla malattia è difficile, dopo è anche peggio, perchè devi fare i conti con una rabbia devastante e, almeno per quanto è successo a me, una grande stanchezza. Però riesci anche a capire quali sono le cose e le persone che contano davvero per te, chi ti "merita" e chi è meglio lasciare andare il più lontano possibile.
Per me è stato un vero trauma, per mesi ho dormito sul divano perchè nel mio letto mi veniva una sensazione di panico e non riuscivo a prendere sonno. Ora invece riesco addirittura a scrivere di questo senza mettermi a piangere, lo considero un bel traguardo. Inoltre, ho capito che la cosa più importante nella vita è godersi il più possibile le cose belle che ci vengono regalate o che riusciamo a conquistare, perchè non è detto che ci sia sempre tempo per farlo. Non voglio essere retorica e nemmeno dire che si debba stare sempre col pensiero che da un momento all'altro ci si debba ammalare o peggio, dico soltanto che credo che il modo migliore di vivere sia godendosi le cose belle e cercando di trovare il famoso lato positivo in ciò che ci accade, anche se a volte sembra davvero impossibile.

lunedì 18 giugno 2007

Voglia di tranquillità


Ho sempre sentito la mancanza del mare che nella città in cui vivo, Roma, non c'è. Ho sempre pensato che "da grande" mi sarei trasferita in un posto dove potessi uscire di casa e trovare quella meravigliosa e luccicante distesa blu, o la schiuma bianca delle onde e il rumore dell'acqua che si infrange sulla costa. Invece sono ancora qui, in una città enorme, invasa dal traffico, dallo smog, dove non c'è abbastanza posto per tutti, dove qualunque cosa, fosse anche il biglietto del cinema, devi "conquistarla" sopportando file interminabili appiccicato a decine di persone. Col tempo, oltre al mare, ho imparato ad apprezzare la campagna, il verde degli alberi e dei prati, la pace della sera, la libertà di tenere le finestre aperte senza dover sopportare rumori continui, l'odore della legna d'inverno, insomma tutto quello che di solito accompagna le mie giornate esclusivamente in vacanza. Molte persone all'idea di lasciare la città e le sue comodità (che poi non ho capito quali sono...) si sentirebbero morire, io ci metterei la firma!
Oggi è il mio compleanno, io un desiderio lo esprimo, hai visto mai che si avvera?

lunedì 11 giugno 2007

Una lettura di grande valore

Consiglio a tutti di leggere : "La Profe. Diario di un'insegnante con gli anfibi", edito da Mondadori, scritto da Antonella Landi, che è anche l'autrice del blog PROFE, MI GIUSTIFICO!

Piccola riflessione

Il mondo è bello perchè è vario, si dice. Ci sono persone che fanno parte della classe politica che hanno la faccia tosta di lamentarsi pubblicamente per la mancanza del gelato alla buvette del Senato, altri (sempre della stessa categoria, guarda caso) che pensano sia lecito fingere un malore per farsi trasportare in ambulanza ad un talk-show, vantandosene anche in diretta. E poi ci sono giovani che per il rimorso di aver provocato un incidente si tolgono la vita. Com'è diversa la coscienza degli esseri umani.

lunedì 28 maggio 2007

I colori


Io ho sempre scritto, ho cominciato dall'adolescenza e non ho più smesso, alternando vari diari e quaderni, a seconda di quello che mi ispirava di più, lasciando alla penna il compito di raccontare tutto quello che era troppo pesante da tenere dentro. Questa valvola di sfogo è stata importante, soprattutto per la mia salute mentale :)), ma ancora più preziosa è stata la scoperta dei colori come espressione di emozioni. Io faccio disegni astratti, quando sento che la vita sta prendendo il sopravvento su di me prendo i colori (pennarelli, colori a dita, acrilici, tempere, acquarelli...) e li combino lasciandomi guidare dall'istinto. Così vengono fuori quelli che una mia amica chiama "dipinti", io ci scherzo su perchè sono semplicemente sfoghi, per me, ma lei mi chiama artista e io, in fondo in fondo, ne sono contenta :P
Magari un giorno con i colori riuscirò ad esprimere anche quelle emozioni che sono talmente forti e insopportabili che fa paura tirarle fuori e allora le tengo lì, ogni tanto affiorano ricordi ancora troppo dolorosi che non sono ancora pronta a scrivere. I colori hanno anche questo vantaggio: trasmettono, ma non con la stessa chiarezza delle parole, e un pò costituiscono un rifugio, uno sfogo indecifrabile per chi non ha la sensibilità giusta per capire, ma allo stesso tempo ti legano a chi questa sensibilità la possiede. Come un modo di esporsi nascondendosi, forse una mancanza di fiducia nel prossimo o semplicemente un desiderio di esternare se stessi senza farlo esplicitamente.

domenica 27 maggio 2007

Era stato un bel fine settimana...

Torno fresca fresca da un weekend in famiglia, cerimonia compresa. Tante persone, la mia è una famiglia numerosa, divertimento e qualche disagio, inevitabile in occasioni come questa, soprattutto con tante persone invischiate in rapporti di parentela...
Ero intenzionata a scrivere un post allegro su un allegro fine settimana, ma ho commesso l'errore di accendere la tv, su rai 1, dove parlano della scoperta sensazionale (!) che gli studenti fuori sede vivono in dei semi-tuguri, con affitti esorbitanti e in nero. Hanno scoperto l'acqua calda. Si sono accorti adesso che ci sono persone che non si vergognano a chiedere anche 300 euro al mese per un posto letto e 400/500 euro per una stanza singola. C'è la concezione che se uno è giovane, studente poi non ne parliamo, dev'essere per forza un troglodita che non avrà cura del posto in cui abita e quindi tanto vale fargli già trovare una casa squallida che cade a pezzi! Alcuni poi pretendono la settimana corta, cioè te ne devi andare il venerdì e tronare la domenica sera o, meglio ancora, il lunedì, con evidenti disagi e costi non indifferenti.
E la cosa peggiore è che, dopo trasmissioni come questa, che fanno "rivelazioni" scottanti come queste, non cambia assolutamente nulla, tutto resta com'è e nessuno fa ninete di niente per cambiare questa situazione disgustosa.

venerdì 4 maggio 2007

Traffico urbano

Oggi piove. E come ogni volta che piove qui a Roma si è creato il panico per strada. Sarà che tutti quelli che di solito prendono il motorino o vanno con i mezzi quando piove prendono la macchina (e non ci sono abituati) , sarà che le strade si allagano talmente da far pensare che tutta quell'acqua non si asciugherà mai...fatto sta che il traffico è ancora più caotico del normale (è desolante che la "normalità" sia un traffico comunque caotico, ma meno di quando piove!). In questo momento di quasi silenzio (il silenzio a casa mia, almeno con le finestre aperte, non esiste. I contro dell'abitare in una zona centrale...) e di pausa dalla stesura della mia tesi di laurea, che mi sta mandando al manicomio, scrivo questo post che in realtà, almeno finora, non dice assolutamente nulla di sensato. Forse perchè il mio cervello si sta prendendo una vacanza, oppure ho bruciato troppi neuroni in notti insonni a scrivere (non perchè sono una "secchiona", ma perchè mi riduco sempre all'ultimo momento!!) e non c'è rimedio.
A proposito del traffico, qualcuno mi sa dire perchè quando trovi una fila, ma una fila, ma una fila che non finisce più! puoi essere certo che ci sono i vigili a regolare la viabilità? Cioè, ci sono delle situazioni (situazioni di tutti i giorni, intendo, non eventi particolari) in cui davvero il traffico va regolato da persone che fondamentalmente ti fanno passare quando il semaforo è rosso e fermare quando è verde, oppure sono io che non capisco l'apporto miracoloso che viene dato dai vigili allo smaltimento del traffico? Con questo non voglio assolutamente sminuire la categoria, anzi non invidio per niente il dover stare in mezzo alla strada tutto il giorno e spesso e volentieri prendersi gli insulti di automobilisti e pedoni indisciplinati e stressati... Aspetto delucidazioni!

lunedì 30 aprile 2007

Leggi scientifiche

Qualcuno mi sa dire perchè nei giorni di festa è quasi sempre brutto tempo (a meno che non si sia costretti a casa per qualche motivo...), mentre in quelli in cui bisogna lavorare c'è un sole che spacca le pietre? La legge di Murphy la conosco, ma come fa a verificarsi sempre?
Comunque, bisogna vedere il lato positivo, viste le previsioni apocalittiche di questi giorni sul clima e sulla carenza d'acqua, almeno un pò di pioggia servirà a rallentare la fine del mondo che ci stanno prospettando!

giovedì 26 aprile 2007

Consigli per gli acquisti

Qualche giorno fa ho letto un post (la pubblicità è l'anima del commercio? ) che parlava della pubblicità dell'ultimo deodorante nivea, quello in cui un uomo, tra le varie parti del corpo della donna che gli sorride accanto sceglie come sua preferita le ascelle...in effetti è poco credibile. C'è da dire, però, che di pubblicità discutibili ce ne sono parecchie, a partire da quella in cui due appena svegli (e ripeto, APPENA SVEGLI) cominciano a fare la gara per chi arriva per primo in cucina a prendere i cereali per la colazione, o quella dove famiglie sorridenti con bambini e genitori sorridenti, tutti già pronti per uscire e con la casa in un ordine maniacale, sono seduti intorno ad una tavola imbandita per la colazione a contare i pezzetti di cioccolato nelle merendine. Molto realistico. Per non parlare dello scoiattolo che spegne un incendio grazie all'azione "balsamica" di una gomma da masticare...e poi c'è la ragazza che ha "piggy" come personal trainer, il bambino che passa la giornata a contare i soffi del deodorante per la casa, la cuoca che quando fa la sfoglia per le lasagne pensa a tutti i suoi amici e quello sfigato che per portarsi a letto una ragazza deve dare una festa per 200 persone e mangiare quantità industriali di parmigiano. Starò sicuramente dimenticando qualcuno...ma qual'è la peggiore? Non riesco proprio a decidere!

martedì 24 aprile 2007

Cara prof.

Il mio primo post sul mio primo blog! Mi incuriosiva l'idea di mettere in rete i miei pensieri, forse per esibizionismo o forse senza una ragione precisa. Mi è sempre piaciuto scrivere e, soprattutto, far leggere ad altri le cose che scrivo e così eccomi qua. Stamattina ero in macchina, nel traffico, di pessimo umore e agitata per una sorta di esame che stavo andando a sostenere e mi è venuto in mente un episodio di qualche giorno fa che mi ha fatto riflettere. Andando a fare la spesa, al supermercato ho incrociato una donna con due bustone letteralmente appese alle braccia ( anche quelle appese...), dall'aspetto trasandato, con l'espressione ingrugnata e una postura a metà tra un pistolero e uno scimpanzè (petto in dentro, bacino in fuori e gambe un pò divaricate...). Continuavo a guardarla e non riuscivo a distogliere lo sguardo perchè mi ricordava qualcuno, ma solo quando ha parlato per chiedere un'informazione (e ho sentito che la voce sembrava provenire da due fogli di carta vetrata strofinati tra loro, piuttosto che dalle corde vocali) ho capito di avere ragione: era la mia prof. di italiano delle superiori, quella che ci aveva dato il lusinghiero appellativo di "microcefali". Sono rimasta lì a fissarla, con la bocca aperta, mi ha fatto impressione vederla ridotta così, non che sia mai stata aggraziata, ma in quello stato...e mi sono tornate in mente tutte le volte che sfogava su noi alunni i suoi malesseri, i rancori e le frustrazioni. Vedendola così, mi sento quasi cattiva a dirlo, mi ha fatto pena. E, ripensando a questo incontro, ho capito che, al contrario di quello che pensavo allora, la persona più debole era lei che esercitava il suo "potere" su di noi, forte del rispetto per l'autorità che ancora si usava portare agli insegnanti. Ma alla fine non siamo noi che ci siamo abbrutiti in quel modo...